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mercoledì 29 agosto 2012

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "C"




C” come Case Spirito o Navi Spirito, l’utilizzo di parti animali nella pratica religiosa.


Premessa doverosa anti-wiccanminkia ed animalisti-without-a-brain: a NESSUN animale è stato in alcun modo fatto del male; i pezzi che vedete sopra sono il risultato di una meticolosa ricerca tra i boschi che, da parte mia, dura ormai da diversi anni.

L’utilizzo di parti animali nella pratica religiosa e magica è una costante della storia umana; l’uso di pelli, corna, ossa e piume è da sempre stata associata ad una visione pagana del vivere religioso. È possibile ritrovarne i primi esempi già dall’epoca paleolitica con il pittogramma dello "Sciamano" nella grotta dei Trois-Freres (Ariege), uno dei primi esempi artistici che ricalcano la religiosità di una popolazione. 

Più recenti, per restare in ambito storico europeo, sono i riti dionisiaci in cui le menadi si cingevano di pelli e danzavano in cortei e cerchi imitando le bestie selvagge ed invocando Dioniso, rappresentato da un cervo, che esse andavano a sacrificare imitando lupi, volpi ed animali carnivori, ripercorrendo così la storia mitica del Dio. L'orgia bacchica segnava infatti il culmine del rito, quando, riunitesi nelle solitudini rocciose e boschive, ormai annientata la propria identità perché possedute dal Dio, le menadi scatenano i loro istinti bestiali nella danza sfrenata e nel rituale dell' “omophagìa”, lo sbranamento, in una sorta di mistico banchetto che realizza compiutamente la comunione con il dio.

Spostandoci sempre in ambito pagano, dato che il cristianesimo ha bollato l’uso di componenti animali come una pratica barbara e selvaggia, è doveroso dire che nell’oggi sono diverse le culture religiose che inglobano questa ritualità nel credo quotidiano, con un esempio concreto: Sciamanesimo americano, europeo, asiatico e africano; Vudù, Culture ritualistiche popolari e Stregoneria. 

Parlando della cultura moderna e il rapporto animale  - spirito ferino - componente fisica (ossa, piume, corna, pelo ecc) è obbligatorio specificare nuovamente che queste pratiche non sono associate a finalità negative o lesive; parlandoci chiaro, la goetia è una realtà settoriale presente ma utilizza impropriamente feticci animali per fini altri. Tornando al topic principale, quindi in che modo e come vengono utilizzate le parti animali nella ritualità pagana? Il fine è semplicemente quello di richiamare lo spirito animale con più facilità utilizzando un feticcio (termine a dir poco orrendo in italiano per la sua accezione negativa). 
Lo spirito ferino può però volersi riferire a diversi aspetti per cui è meglio specificare con doverose divisioni:

  • Animali totemici: considerato come lo spirito guida animale, con cui si condivide parte o la totalità della vita e con cui condividiamo diversi aspetti caratteriali e non. Impartisce lezioni alla sua controparte umana di sua iniziativa o sotto richiesta, è in qualche modo, l’incarnazione del proprio “sé” nel “Mondo altro”
  • Animali di potere: discorso diverso per gli animali di potere che sono molteplici e sono scelti dallo stesso praticante (a differenza del totem) in caso di necessità per la loro incarnazione fisica o topica di valori, virtù e attributi specifici.


Ulteriori divisioni sono presenti in entrambe le categoria per quanto riguarda l’uso di case spirito; sia gli animali totemici che quelli di potere si suddividono nell’invocazione a:

  • L’animale inteso come pluralità della specie, cioè come animale topos, simbolo delle virtù dell’intera specie, per esempio, dei cervi. 
  • L’animale inteso come animale singolo, ovvero il reale “padrone” del teschio, dell’osso, della piuma o del pelo che stiamo utilizzando. L’esperienza qui si connoterà dei valori e caratteri del singolo animale.



Con questa schematizzazione spero risulti più chiaro e comprensibile l’universo delle esperienze ferine nella mia pratica personale. Il perché il praticante invochi in modo più diretto, tramite case spirito, gli animali ora risulta più chiaro: il potere degli stessi e le virtù che essi incarnano vengono richiesti, dallo sciamano o dalla strega che sia, in aiuto ad una particolare situazione; in aiuto ad un particolare rituale.


Il fatto del COME vengano chiamate queste particolari tipologie di “energie” (altra parola che odio perché in italiano vuol dire tutto e niente ed è utilizzata in contesti diversissimi) spetta al praticante.
L’uso comune si differenzia in diverse vie a seconda dello scopo del rito:
       

  • spesso le navi spirito vengono indossate (come amuleti, gioielli o cucite nelle stesse vesti),
  • possono essere tenute in un sacchetto o “oggetto random” da portare con sé
  • sono impiegate in rituali appositi e possono trovare spazio sull’altare o in luoghi specifici in cui il praticante intende operare,
  • vengono sovente utilizzate nella creazione di oggetti e strumenti rituali
  • possono essere ingerite
  • vi si possono ricavare unguenti, creme e polveri per il corpo.



L’utilizzo di ossa e testimoni animali è inoltre associato alla pratica dello “Shapeshifting”, con una rapida definizione esso può essere inteso come:

“Shapeshifting, as a magical practice involves a part of the magician’s soul transforming into a spirit animal (known in the Germanic tongue as the fetch) and leaving the body to journey vast distances in both our realm and the otherworlds, or, another method is for the magician’s soul to leave their body and “ride” a living animal or external spirit animal or familiar in this or the otherworld” (http://witchofforestgrove.com).


Nell'immagine posta in alto parte della mia piccola collezione: teschio di capriolo, osso di cinghiale, corna di cervo, aculei di istrice, pelo di coniglio, zampe di corvo e passero, denti di volpe e ali-piume provenienti da diverse specie di volatili. 

mercoledì 22 agosto 2012

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "B"



"B"  come  Belenos ,   Belenus o   Bel

Conosciuto con innumerevoli nomi, questa Divinità maschile era venerata in Gallia, in aree celtiche dell'Austria, nella Gallia cisalpina, in tutta la Gran Bretagna ed addirittura nel territorio dei liguri. Fu particolarmente sentito il suo culto nella Cornovaglia tanto da far variare il suo appellativo in Belerion. 

Dio latore di luce e fuoco, associato alla stagione estiva ed al tempo del raccolto, in particolare alla mietitura, è etimologicamente associato, con il nome BEL, ai sostantivi "shining one", "the bright one" o addirittura a "il Dio del Giusquiamo"; il suo nome deriva dal proto-celtico ed è stato costruito tramite: -belo- (bright/shining), -n- riferito al suo stato di divinità ed -os- finale per indicarne il maschile. 

Tertulliano parla del culto del Belenus nelle Alpi (Apologetico 24,7), ed Aelius Herodianus menziona  i suoi riti ad Aquileia nel Nord Italia (Storia dell'Impero dopo Marco Aurelio, 8,3.6).  La festa celtica Beltane, che cade ogni primo Maggio, viene anche conosciuta come "the fires of Bel" e prende il suo nome da questa divinità solare. Infatti i fuochi di Beltane venivano accesi per incoraggiare il calore del sole a dischiudersi sulla nuova stagione. I due fuochi, accesi appositamente per la ricorrenza con nove specie selezionate di alberi, erano disposti a poca distanza l'uno dall'altro e attraverso il corridoio che si era creato tra i due veniva fatto passare tutto il bestiame, le persone affette da malattie o che richiedevano un qualche favore alla divinità.  I fuochi avevano, ed hanno, secondo la tradizione; proprietà curative e rinvigorenti ed erano la manifestazione fisica del potere dell'elemento fuoco sulla terra (una tradizione voleva infatti che durante la celebrazione qualsiasi altra fonte di luce nei villaggi  fosse spenta e che si accendessero successivamente i camini e le stufe di casa con i carboni ardenti, i resti del "Bonfire", per portare prosperità e buona fortuna alla famiglia). 

I suoi simboli erano il cavallo (come mostra, ad esempio, la statuetta d'offerta in argilla  raffigurante cavalli conservata nel santuario di 'Sainte-Sabine in Borgogna), e anche la ruota (come illustrato sul famoso Calderone Gundestrup). Da iniziale divinità pastorale e protettiva del gregge ebbe con l'evolversi del culto, un ruolo sempre più dominante tanto da essere considerato dai romani "l'Apollo del nord". Secondo la mitologia Gallica, la consorte di Belenos era una Dea chiamata Belisama, protettrice delle arti, dei mestieri legati all'elemento fuoco e del Biancospino. 

Belenos è una divinità panceltica, il cui culto è sempre associato alle acque, ai complessi termali, alle pratiche di medicina e all'oracolo; è il dio del fuoco e della rinascita; la sua festa è l'estasi dei sensi e della potenza sessuale, occasione per consumare i riti sacri dello Hieros Gamos. Particolare è l'iconografia legata a Belenos: a volte è rappresentato da un sole con un volto, altre come un vecchio i cui capelli e barba si stendono come raggi o lingue di fuoco.

giovedì 16 agosto 2012

BLINDING Florence and the Machine

Seems that I have been held, in some dreaming state
A tourist in the waking world, never quite awake
No kiss, no gentle word could wake me from this slumber
Until I realised that it was you who held me under 

Felt it in my fist, in my feet, in the hollows of my eyelids
Shaking through my skull, through my spine and down through my ribs 

No more dreaming of the dead as if death itself was undone
No more calling like a crow for a boy, for a body in the garden
No more dreaming like a girl so in love, so in love
No more dreaming like a girl so in love, so in love
No more dreaming like a girl so in love with the wrong world

And I could hear the thunder and see the lightning crack
All around the world was waking, I never could go back
Cos all the walls of dreaming, they were torn right open
And finally it seemed that the spell was broken

And all my bones began to shake, my eyes flew open
And all my bones began to shake, my eyes flew open

No more dreaming of the dead as if death itself was undone
No more calling like a crow for a boy, for a body in the garden
No more dreaming like a girl so in love, so in love
No more dreaming like a girl so in love, so in love
No more dreaming like a girl so in love with the wrong world

Snow White's stitching up the circuitboards
Synapse slipping through the hidden door
Snow White's stitching up the circuitboard

No more dreaming of the dead as if death itself was undone
No more calling like a crow for a boy, for a body in the garden
No more dreaming like a girl so in love, so in love
No more dreaming like a girl so in love, so in love
No more dreaming like a girl so in love with the wrong world

Snow White's stitching up the circuitboards
Synapse slipping through the hidden door
Snow White's stitching up the circuitboard
Synapse slipping through the hidden door

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "A"



"A" come "Ailm", il Pino Silvestre 

Conosciuto nella tradizione oghamica attraverso il suo simbolo a croce; incarna la pienezza della terra grazie alla sua natura di sempreverde; la sua pigna è sempre stata utilizzata nelle culture antic
he come simbolo di fertilità, abbondanza e potenza sessuale (Da Osiride a Dioniso, il cui simbolismo lo si può ritrovare persino nel Tirso delle Menadi).

Nella "CÂD GODDEU", La battaglia degli Alberi il Pino viene definito: "Il pino nella corte, forte in battaglia, grandemente lodato da me alla presenza di re".

Nella cultura romana si lega al mito della Dea Cibele, durante le festività del 22 Marzo dette dei "Megalensia" un pino silvestre veniva tagliato e portato nel tempio della Dea e trattato con onore, rispetto quale personificazione fisica della Divinità.

Riguardo alle tradizioni popolari legate al pino Frezer cita nel suo "Ramo d'oro": "'Un'altro periodo dell'anno considerato dominio delle streghe è il periodo dei dodici giorni tra Natale e l'Epifania. In questo tempo in alcune parti della Slesia alcune persone bruciano la resina di pino durante tutta la notte tra Natale e Capodanno in modo che il fumo acre possa scacciare gli spiriti maligni lontano dalla loro casa."

Si è ipotizzato inoltre, secondo ricostruzioni storiche basate su ipotesi territoriali di flora e tradizioni popolari che il legno di pino fosse uno dei nove tipi di legno bruciati dai druidi nel fuoco di Bael a Beltane.

Per queste ragioni Ailm è sempre stato utilizzato come un simbolo di fertilità, abbondanza e fioritura in ogni campo; il suo uso è inoltre concerne a rituali propiziatori e purificatori.