"M" come "Mala Tempora",
Stregoneria tempestaria e riti del maltempo
Attribuita alle streghe medievali, la
capacità di generare maltempo, piogge, grandini e forti venti è da sempre stata
al centro delle indagini magico-antropologiche. Era detto infatti "Strega
Tempestaria" colui-colei che, nell'Europa medievale e rinascimentale,
veniva ritenuto capace di causare, mediante stregoneria o pratiche affini, un
mutamento meteorologico, grandine, pioggia, tempesta.
Di queste pratiche, non necessariamente legate alla
stregoneria, l'universo religioso antico è portatore e sostenitore. La capacità
di controllare il tempo atmosferico è infatti sempre stata al centro
dell'interesse dell'uomo. Con un piccolo Excursus:
EPOCA DRUIDICA: Famosa è la capacità di alcuni sacerdoti druidici, a detta
degli autori latini che li hanno descritti, di invocare le forze elementali in
proprio soccorso. Queste “capacità sacerdotali”, sempre secondo le fonti, erano
derivate da una forma invocativa o del sacro divino o del sacro “elementale”.
Non essendoci pervenute sicure fonti artistiche, scritte o orali questo tipo di
pratica è difficilmente ricostruibile secondo i canoni religiosi druidici.
MEDIOEVO EUROPEO: Nel secolo IX vi fu in Francia una categoria di maghi
detti “tempestari”, ai quali si attribuiva il potere di scatenare le più
violente perturbazioni atmosferiche. Tali individui, pare, che fossero numerosi
nella zona di Lione ove il popolo era persuaso che i temporali e la grandine
derivassero dalla magia e dalla stregoneria. Il fenomeno assunse tale gravità
da indurre il vescovo di quella città, San Agobardo, a scrivere un opuscolo dal
titolo “Liber contra insulam vulgi opinionem de grandine et tonitruis”, per
combatter queste convinzioni. Si credeva che i tempestari si avvalessero per le
loro arti di una particolare “aura levatizia” con la quale erano capaci di
provocare terribili grandinate e ingenti danni ai raccolti. Si riteneva,
inoltre, che tali operazioni fossero interessate perché i raccolti così
sottratti ai legittimi proprietari venivano venduti ad un popolo di una lontana
regione, detta Magonia, che spesso si trovava in carestia. Compiuto l’affare, i
Magonesi, essendo capaci di volare, trasportavano l’abbondante bottino per via
aerea. In base a tale credenza non era raro che i contadini dopo temporali e
grandinate facessero delle battute per la campagna distrutta per scoprire
qualche tempestario o qualche Magonese e torturarlo fino alla morte.
MEDIOEVO ITALIANO: Burcardo di Worms nel tomo inquisitorio "Corrector
et Medicus", tentando di sradicare il culto stregonesco ha finito per descrivere
una formula tempestaria italica per combattere la siccità e la carenza d’acqua:
“Hai fatto quello che certe donne sono solite fare? Quando non piove e ne hanno
bisogno molte fanciulle si radunano e scelgono quasi a loro guida una
giovinetta vergine. La denudano e la conducono fuori dal villaggio, in un luogo
dove vi sia l’erba chiamata giusquiamo. Fanno sradicare quest’erba alla vergine
legandola al mignolo del piede destro. Indi le fanciulle, tenendo in mano
ciascuna un bastoncello, accompagnano la vergine che si trascina dietro l’erba
fino ad un fiume; con questi loro incantesimi, sperano di procurarsi la
pioggia. Indi, tenendosi per mano, riconducono la vergine, sempre nuda, dal
fiume al villaggio camminando traverso come granchi. Se lo hai fatto o sei
stata consenziente digiuna per venti giorni.”
Interessante inoltre è sottolineare come il folklore in diversi paesi
tratti delle capacità di creare o generare Mala Tempora:
SCOZIA: In Scozia le leggende antiche sulle capacità di modifica del tempo
atmosferico ricorrono nella figura della la Cailleach ("Vecchia
Donna"), anche nota come la Cailleach Bheur: una strega
divina, una divinità creatrice, o anche un antenato divino. La figura della
Cailleach è stata ripresa in numerosi personaggi della mitologia irlandese
(le Cailleacha), della mitologia scozzese (le Cailleachan) e
dell'Isola di Man (la Cailleagh). Le Cailleachan sono
note anche come le Streghe delle
Tempeste e sono viste come la
personificazione degli elementi della natura specialmente nel loro aspetto
distruttivo. Si dice che siano particolarmente attive nell'alzare le tempeste
di vento primaverili durante il periodo detto A' Chailleach. In Irlanda il primo coltivatore che termina il raccolto del grano
ricava dall'ultimo covone un pupazzo detto Carlin o Carline che
rappresenta la Cailleach. La figura
viene poi gettata di volta in volta nel campo del vicino che non ha ancora
finito il raccolto. L'ultimo coltivatore che finisce il raccolto si prende la
figura che deve conservare con cura per un anno e sfamare ed ospitare la strega
per tutto l'inverno. I coltivatori fanno a gara per evitare di mantenere la Cailleach perché
dai suoi favori, o sfavori, deriverà la buona riuscita-la rovina del proprio
raccolto. Per placare quindi una situazione metrologica sfavorevole è quindi
bene rivolgersi a Cailleach.
AUSTRALIA: Dove la natura desertica del territorio ed il quasi totale isolamento da
influenze esterne, ai rappresentanti delle varie tribù sciamaniche fu affidato
il compito principale di celebrare i rituali magici. Da essi si attese che
grazie alla magia, dai riti sviluppata, la popolazione potesse essere rifornita
di cibo e degli elementi essenziali alla sopravvivenza. Gli anziani degli
aborigeni australiani diventarono in questo modo maghi pubblici, destinati
anche a prendere cura dei magazzini di cibo, generalmente fenditure nelle rocce
o buchi nel terreno, nei quali erano conservati anche le pietre ed i bastoni
sacri ai quali, si credeva, erano legate le anime dei vivi e dei defunti,
pertanto gli anziani dovettero espletare funzioni civili ed usanze tribali, e
la loro funzione preminente rivestì un carattere magico e nel contempo sacrale
che, gradualmente, assunse il significato di comando, quindi di sovranità sulla
collettività. Una delle loro funzioni era, come per i nativi americani, la
danza della pioggia. Alcune tribù del nord America, come i Cherokee,
effettuavano la danza della pioggia con l'intento duplice di ottenere la caduta
della pioggia e per ottenere una sorta di purificazione della terra dagli
spiriti maligni. La tradizione vuole infatti che la pioggia contenga gli
spiriti dei valorosi combattenti morti in passato durante le battaglie.
ITALIA: I casi di magia popolare o tradizionale sono numerosissimi. Per
quanto riguarda la modifica del tempo atmosferico, le preghiere per la pioggia
in periodo di siccità acuta sono implorazioni di aiuto e si distinguono
sicuramente dalle cerimonie per produrre la pioggia, fondate sulla convinzione
che incantesimi e formule adatte possano produrre l'effetto desiderato. Il
fatto che ogni regione, ogni provincia ed addirittura i singoli paesi abbiamo
pratiche proprie per avvicinarsi a questa ritualità delimita una linea netta
tra le varie culture, seppur con costanti elementi in comune. Per utilizzare un
esempio concreto i riti tempestari atti ad avvicinare temporali coinvolgevano
sempre dell’acqua, tramite l’aspersione, l’assunzione orale o la sua presenza
fisica nel rito; spesso erano compiuti con l’impiego di erbe specifiche (come
la felce, per fare un esempio) ed eseguiti all’esterno delle mura domestiche.
Riguardante la mera pratica riporto queste due fonti:
“La magia del tempo
atmosferico richiede esperienza nel lavoro con gli elementi , gli elementali e
gli spiriti della natura. Questo non vuol dire che si tratta di un tipo di
magia difficile, ma che necessità di queste basi. La natura ha la sua rete di
protezione che ne regola l’ equilibrio: se la vostra magia crea squilibrio o
non è inserita correttamente, i risultati possono non presentarsi o comunque
causeranno l’ opposto in seguito alla riuscita.
Uno sguardo al passato
La tradizione popolare
ci tramanda diverse tecniche usate in passato dalle streghe di campagna per
manipolare o scongiurare il tempo. Vediamone alcune:
- Durante le giornate ventose si
legava una corda per tre volte in aria. Questa veniva usata in futuro per
portare il vento nelle giornate calme. Il primo nodo corrispondeva ad una brezza,
il secondo ad un vento più forte e il terzo a un vento da tempesta. Queste
corde erano di solito usate durante la navigazione.
- Molti rituali europei per evocare
la pioggia diffusi durante l’ antichità e il Medioevo prevedevano l’ uso
dell’ Acqua stessa. Ci si radunava presso pozzi, stagni o calderoni colmi
di acqua e si compivano rituali su di essa.
- Si riteneva che alcune erbe
possedessero la virtù di sollecitare le nubi della pioggia: alcune sono le
foglie di felci, le radici delle mandragore, i fiori di erica, i funghi.
- Nelle campagne si officiavano
cerimonie per soddisfare le divinità agresti e gli spiriti tutelari del
luogo. Questo comportava solitamente una offerta di pane, latte e miele.
Consigli Utili.
- Le entità associate al tempo
atmosferico sono solitamente quelle agresti. Ecco alcuni esempi: Thor,
Odino, Zeus, Freyr, Bellona.
- Entrare mentalmente nell’ energia
della tempesta attraverso la meditazione.
- Per allontanare la pioggia,
concentratevi sul sole e fissate l’ attenzione su una parte chiara del
cielo, quindi unitevi alla pioggia e spiegateli di spostarsi.
- Stabilite un buon rapporto con gli
spiriti della natura del luogo.
- Astrologicamente la luna è legata
alle variazioni del tempo e alla pioggia; il sole porta bel tempo e placa
il vento; Marte governa i temporali”.
“Sin dall’ antichità si
attribuisce a maghi, streghe, druidi e sacerdoti il potere di controllare il
tempo atmosferico, comandare le tempeste, incatenare il vento, ecc Questa che
segue è un rituale base per attirare la pioggia, comune in molti paesi
europei.
Quasi sempre veniva
eseguito in riva ad uno stagno o ruscello, si raccoglieva l’ acqua in un
calderone e poi la si agitava con dei rametti. Mentre agitavano l’acqua,
le streghe invocavano lo spirito della pioggia chiedendo abbondanti piogge per
la fertilità dei campi. Successivamente, con i rametti, si mescolava il liquido
per nove volte in senso orario e subito dopo per nove volte in senso
antiorario. Poi scuotevano l’ acqua ancora e ripetevano il processo per tre
volte. Si spruzzava l’ acqua nell’ aria come se stesse effettivamente piovendo.
Il rituale veniva ripetuto in sequenze dispari (1-3-7-9-13…). Il rito veniva
concluso gettando l’acqua del calderone sulla terra.
Da li a poco si era
certi che la pioggia sarebbe giunta abbondante. Se nei giorni successivi la
condizione meteorologica desiderata non si presentava, il rito veniva ripetuto
ancora, cercando di soddisfare gli spiriti della natura con i giusti tributi.
Questa è la struttura
di base dell’ antico rituale, che presente varianti nei diversi paesi, per
esempio in alcune tradizioni era richiesto che le fanciulle operanti fossero
vergini, o che l’ acqua venisse versata sul corpo di una vergine; i nomi degli
spiriti e delle divinità erano differenti a seconda dei costumi del popolo. Il
rito poteva presentare l’ aggiunta di ingredienti che avevano il potere di
attrarre le nubi ect
Altri
metodi tradizionali che aiutano ad attrarre nubi e piogge sono:
- bruciare l’ erica
- rompere accidentalmente i funghi
- bruciare foglie di felci
- bagnare dei cristalli di rocca ed
esporli all’ aria aperta”