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mercoledì 22 agosto 2012

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "B"



"B"  come  Belenos ,   Belenus o   Bel

Conosciuto con innumerevoli nomi, questa Divinità maschile era venerata in Gallia, in aree celtiche dell'Austria, nella Gallia cisalpina, in tutta la Gran Bretagna ed addirittura nel territorio dei liguri. Fu particolarmente sentito il suo culto nella Cornovaglia tanto da far variare il suo appellativo in Belerion. 

Dio latore di luce e fuoco, associato alla stagione estiva ed al tempo del raccolto, in particolare alla mietitura, è etimologicamente associato, con il nome BEL, ai sostantivi "shining one", "the bright one" o addirittura a "il Dio del Giusquiamo"; il suo nome deriva dal proto-celtico ed è stato costruito tramite: -belo- (bright/shining), -n- riferito al suo stato di divinità ed -os- finale per indicarne il maschile. 

Tertulliano parla del culto del Belenus nelle Alpi (Apologetico 24,7), ed Aelius Herodianus menziona  i suoi riti ad Aquileia nel Nord Italia (Storia dell'Impero dopo Marco Aurelio, 8,3.6).  La festa celtica Beltane, che cade ogni primo Maggio, viene anche conosciuta come "the fires of Bel" e prende il suo nome da questa divinità solare. Infatti i fuochi di Beltane venivano accesi per incoraggiare il calore del sole a dischiudersi sulla nuova stagione. I due fuochi, accesi appositamente per la ricorrenza con nove specie selezionate di alberi, erano disposti a poca distanza l'uno dall'altro e attraverso il corridoio che si era creato tra i due veniva fatto passare tutto il bestiame, le persone affette da malattie o che richiedevano un qualche favore alla divinità.  I fuochi avevano, ed hanno, secondo la tradizione; proprietà curative e rinvigorenti ed erano la manifestazione fisica del potere dell'elemento fuoco sulla terra (una tradizione voleva infatti che durante la celebrazione qualsiasi altra fonte di luce nei villaggi  fosse spenta e che si accendessero successivamente i camini e le stufe di casa con i carboni ardenti, i resti del "Bonfire", per portare prosperità e buona fortuna alla famiglia). 

I suoi simboli erano il cavallo (come mostra, ad esempio, la statuetta d'offerta in argilla  raffigurante cavalli conservata nel santuario di 'Sainte-Sabine in Borgogna), e anche la ruota (come illustrato sul famoso Calderone Gundestrup). Da iniziale divinità pastorale e protettiva del gregge ebbe con l'evolversi del culto, un ruolo sempre più dominante tanto da essere considerato dai romani "l'Apollo del nord". Secondo la mitologia Gallica, la consorte di Belenos era una Dea chiamata Belisama, protettrice delle arti, dei mestieri legati all'elemento fuoco e del Biancospino. 

Belenos è una divinità panceltica, il cui culto è sempre associato alle acque, ai complessi termali, alle pratiche di medicina e all'oracolo; è il dio del fuoco e della rinascita; la sua festa è l'estasi dei sensi e della potenza sessuale, occasione per consumare i riti sacri dello Hieros Gamos. Particolare è l'iconografia legata a Belenos: a volte è rappresentato da un sole con un volto, altre come un vecchio i cui capelli e barba si stendono come raggi o lingue di fuoco.

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