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giovedì 21 febbraio 2013

Tell The Owl - Argomento ⑫: Oltre la vita



Ultimo argomento per il gufo e non si poteva scegliere tema più specifico per la fine di questo ciclo di approfondimenti. L'oltre la vita, la credenza o meno della reincarnazione e della funzione psicopompa-trasmigratoria dell'anima.

Premetto che nel mio percorso mi sono da subito avvicinato al tema della reincarnazione, addirittura quando ero ancora legato al cristianesimo (circa a 10-11 anni) il concetto della vita eterna dopo la morte, le idee del paradiso e dell'inferno mi stavano scomodamente strette. Tutto era troppo lineare, una concezione che non è mai stata mia: tu vivi e poi vivrai ancora per sempre in un altro luogo. No, io ho sempre osservato il vivere come un processo ciclico. Mi ricordo di aver formulato il mio primo pensiero sulla reincarnazione quando ero solo un bambino (ad ancora non avevo conosciuto il paganesimo) osservando il ciclo stagionale e le foglie degli alberi che d'autunno cadono, marciscono e generano il nutrimento per la nuova vita. Di lì a qualche mese comprai un libro, "Reincarnazione" di Manuela Pompas, un volume stampato addirittura nel 1988. Descriveva a colori vividi l'esperienza autobiografica dell'autrice, a volte con toni fin troppo romanzati, basandosi sui concetti di regressione ipnotica e terapia cognitiva. Mi aiutò a dare un primo approccio a quello che per me era un mondo tutto da scoprire, una realtà esperienziale da vivere.

Col tempo e con la pratica religiosa (non che con sporadici ricordi) ho cominciato a teorizzare una semplicistica teoria sulla trasmigrazione dell'anima. Dato che per le mie esperienze personali i ricordi si distanziano di parecchio tempo, da un minimo di 50 anni ad un massimo di circa 250, da una vita ad un'altra sono stato portato a pensare che la parte immortale del se rimanga per qualche tempo legata alla materialità  Ora, io non so se essa possa incarnarsi nella summerland o in qualsiasi altro posto ma sono convinto che ci sia dato il tempo di riflettere sulle azioni compiute. Personalmente penso che il contatto con i defunti possa avvenire solo in tempi relativamente ridotti dopo la scomparsa degli stessi, io personalmente non ho mai praticato seriamente lo spiritismo quindi rimando l'argomento per chi è più ferrato di me =)
Per me l'individuo è portato, con l'esperire delle vite, a vivere ed incarnare la maggior parte delle situazioni esistenziali e nello sperimentare le più diverse esperienze e situazioni, per me è questo il meccanismo di maturazione del se-anima e il concreto elevarsi a ranghi più "puri".
Preciso che io non condivido la reincarnazione come esperire gerarchico che vede gli animali, le piante e i minerali come enti che abbiamo già superato e quindi già vissuto; è una visione antropocentrica che lascio volentieri al cristianesimo.

Sono conscio che il testo è fortemente connotato da cesure tematiche e non risulta concatenato ma ho tentato di dare una linearità di pensiero dato che l'approccio soggettivistico a queste tematiche è sempre estremamente difficoltoso.
E siamo arrivati, alla fine, al finire del gufo =(
Così lo vedo, spiegare le ali e volare via


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