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mercoledì 12 settembre 2012

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "E"


E” come “Erba di San Giovanni”,  l’Hypericum Perforatum nella tradizione popolare


L’iperico è un erba molto comune nel territorio italiano, si presenta come una pianta perenne con fusto eretto; le foglie la rendono riconoscibile anche nei periodi vegetativi date le apparenti  numerose forature presenti naturalmente su di essa (che in realtà sono vesciche oleose). I fiori hanno una struttura a cinque petali e presentano puntini neri che, se sfregati, tingono le dita di rosso.

Il nome particolare di quest’erba, seppur avendo origine controversa) deriverebbe da tradizioni  cristiane adattate su culti pagani già strutturati. L’erba di “San Giovanni”, infatti, deriverebbe il suo attuale nome popolare  dal suo periodo di fioritura che cade più o meno il 24 giugno, festa del sopracitato santo istallatasi per soppiantare i culti precedenti che vedevano al centro dell’attenzione il  Solstizio d’estate.  Era infatti un periodo sacro per la raccolta di erbe e la loro essicazione;  era uso (ed è tuttora nei villaggi più rurali come il mio) allestire un grande fuoco alla cui costruzione partecipava tutta la popolazione portando legna e coronandosi con l’iperico. Dalla caduta del palo centrale del fuoco, dalla direzione del vento e dall’accensione rapida o meno del falò, i contadini traevano auspici sulla buona riuscita del raccolto, della vendemmia e su eventi  che riguardavano la comunità. Un proverbio popolare  cita: “nella Notte di San Giovanni tutto può accadere e a tutto si può rimediare”.

La tradizione popolare vuole l’Iperico, insieme al Sambuco ed alla Belladonna, come la pianta certamente associata alle arti stregonesche e all’allontanamento dei malefici e mali popolari.  Era opinione diffusa che il tempo ideale per la raccolta dell’iperico fosse proprio il 24 giugno al sorgere del sole oppure a mezzogiorno, perché “solo in quelle ore il suo potere era tale”. Si utilizzava principalmente, oltre alle sue virtù fitoterapiche, per il confezionamento di corone e ghirlande atte a tenere fuori dalle proprie mura domestiche spiritelli molesti, malattie e vicinato sgradito. Queste corone infatti venivano appese nella parte interna delle porte d’ingresso e rinnovate di anno in anno nella giornata di San Giovanni. Inoltre si pensava che la pianta, disposta a mazzi incrociati appesi alle finestre, tenesse lontane streghe (LOL), gli spiriti maligni ed il diavolo stesso. In un erbario del XVI secolo chiamato “Herbaria” o “Fuga del Diavolo” si legge sull’Iperico: “Da alcuni è chiamato anche Fuga Demonium, poiché si crede, dove viene conservata questa pianta, il diavolo non possa entrare, e neppure gli spiriti. Per questa ragione viene posta nei materassi dei bambini ”.  Un’altra tradizione popolare vuole che “lo scacciadiavoli (iperico) dai fiori gialli, da tenersi sul corpo tutta la notte,  proteggere da sventure, da incubi e inganni;  per proteggere le famiglie  da spiriti e gotte”.


L'erba di san Giovanni ha una lunga tradizione nell'uso medico-popolare: Ippocrate, Dioscoride, il più rinomato medico dell'antica Grecia, e Plinio il Vecchio la impiegarono per curare molte malattie. Il nome latino Hypericum perforatum deriva dal greco e significa "contro i fantasmi": questo perché si credeva che l'erba respingesse gli spiriti maligni, i quali non potevano sopportarne l'odore. Difatti un altro appellativo popolare dell'iperico è "erba scacciadiavoli". Nella medicina popolare, l'erba di san Giovanni è stata impiegata per curare sia ferite (date le sue elevate proprietà antibatteriche e antivirali) sia disturbi ai reni e ai polmoni ma anche per sanare quella che oggi definiamo malattia  depressiva. Nella Rodale's Illustrateci Encyclopedia of Herbs leggiamo: “Quest'erba viene considerata benefica per l'apparato digerente; in particolare si è sempre ritenuto che i suoi componenti alleviassero i disturbi dovuti all'ulcera e alla gastrite. Inoltre è stata usata per combattere la nausea e la diarrea. Anche i lividi e le emorroidi sembrano trarre giovamento dalla sua applicazione. E stata impiegata per scopi sedativi e analgesici. I fiori, aggiunti a un particolare olio di uso medico, hanno effetto lenitivo sulle ferite da taglio. Gli erboristi infine le attribuiscono la proprietà di indurre (o aumentare) un senso di benessere”.

Da me, in alta toscana inoltre si utilizza un detto popolare riferito all’Iperico e al periodo della sua raccolta: “Nella notte di San Giovanni, ogni erbia nasconde inganni” per definire come, se la pianta viene raccolta ed utilizzata correttamente, dischiuda proprietà non comuni alle altre erbe selvatiche. 


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