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mercoledì 9 gennaio 2013

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "T"


"T" come "Tavola notturna", la mensa d'offerta alle signore della notte

"Fino a che la grazia non mi farà,
Che gliel’ho chiesta e gliela chiedo di cuore!
Se questa grazia, o Diana, mi farai,
La cena in tua lode in molti faremo"

La tradizione e la credenza nelle Dominae Nocturnae è da credersi collocabile nelle zone italiane e tedesche, si tratta di una particolare forma folkloristica di spiritualità basata sulla credenza nei "cortei delle signore della notte"; una specie di corte errante composta da donne, uomini, spiriti e defunti che vagava in volo tra le terre e portava benedizioni o sciagure alle famiglie ed alle case. A capo di questi cortei vi era una figura femminile, identificabile con numerosi appellativi a seconda delle zone in cui questa credenza è attiva ed identificabile spesso con l'appellativo di "Signora del Giuoco". A questo personaggio è stata sovrapposta spesso la divinità  greco-romana Diana o quella germanica Holle/Frau Holda. I cortei, come già citato, erano soliti, secondo la credenza, soffermarsi nelle case più pulite ed ordinate per riposarsi nella notte fra giovedì e venerdì e se trovavano l'ospitalità di loro gusto, allora benedicevano l'abitazione ed i suoi abitanti, al contrario ne recavano sciagure e maledizioni.  La doppia valenza, positiva ma anche negativa, di questo corteo e della sua signora ha portato alla proliferazione di una ritualità non organizzata e spontanea basata sul concetto di accoglienza per ricevere i favori di queste figure: il banchetto d'offerta anche detto tavola notturna.   

Il tutto si svolgeva molto informalmente; una volta che la cena della famiglia era conclusa la cucina ed il tavolo venivano puliti con cura, si rimpastava il pane e si cuoceva una minestra; una volta pronto il pasto per le Dominae Nocturnae si preparava la tavola per gli insoliti conviviali e si mettevano le vivande al centro del tavolo. Una volta fatto ciò si andava a dormire lasciando la casa al buio completo per attendere la visita del corteo. Se la signora che guida la corte avrebbe trovato l'ospitalità ricevuta di suo gusto avrebbe benedetto la casa, la famiglia ed il futuro di chi abitava fra quelle mura. I cibi utilizzati erano spesso i più frugali dato che questa cerimonia d'offerta veniva associata alle caste più umili e meno colte della popolazione ma essi erano preparati con grande cura. 

Questo tipo di ritualità "non partecipativa" è sorta, a mio parere, autonomamente presso le famiglie che credevano nelle dominae nocturne che, a seconda dei posti, dei periodi e dei contesti sociali vennero identificate come divinità, streghe, fate, spiriti o mortali al seguito di una figura divina. C'è da sottolineare come questo tipo di credenza coinvolgesse gli oggetti di uso quotidiano come scodelle e coppe per l'acqua o il vino, quasi sicuramente utilizzati dalla famiglia stessa per il regolare svolgimento dei pasti. 


1 commento:

  1. mi è piaciuto tanto questo articoletto, non sapevo di questa usanza a seguito di quei corte come quello della caccia selvaggia e del Krampuslauf, molto molto interessante.

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