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lunedì 29 ottobre 2012

Modern Witch League 5#: Witchy Alphabet. "M"




"M" come "Mala Tempora", Stregoneria tempestaria e riti del maltempo

Attribuita alle streghe medievali, la capacità di generare maltempo, piogge, grandini e forti venti è da sempre stata al centro delle indagini magico-antropologiche. Era detto infatti "Strega Tempestaria" colui-colei che, nell'Europa medievale e rinascimentale, veniva ritenuto capace di causare, mediante stregoneria o pratiche affini, un mutamento meteorologico, grandine, pioggia, tempesta.

Di queste pratiche, non necessariamente legate alla stregoneria, l'universo religioso antico è portatore e sostenitore. La capacità di controllare il tempo atmosferico è infatti sempre stata al centro dell'interesse dell'uomo. Con un piccolo Excursus: 

EPOCA DRUIDICA: Famosa è la capacità di alcuni sacerdoti druidici, a detta degli autori latini che li hanno descritti, di invocare le forze elementali in proprio soccorso. Queste “capacità sacerdotali”, sempre secondo le fonti, erano derivate da una forma invocativa o del sacro divino o del sacro “elementale”. Non essendoci pervenute sicure fonti artistiche, scritte o orali questo tipo di pratica è difficilmente ricostruibile secondo i canoni religiosi druidici.

MEDIOEVO EUROPEO: Nel secolo IX vi fu in Francia una categoria di maghi detti “tempestari”, ai quali si attribuiva il potere di scatenare le più violente perturbazioni atmosferiche. Tali individui, pare, che fossero numerosi nella zona di Lione ove il popolo era persuaso che i temporali e la grandine derivassero dalla magia e dalla stregoneria. Il fenomeno assunse tale gravità da indurre il vescovo di quella città, San Agobardo, a scrivere un opuscolo dal titolo “Liber contra insulam vulgi opinionem de grandine et tonitruis”, per combatter queste convinzioni. Si credeva che i tempestari si avvalessero per le loro arti di una particolare “aura levatizia” con la quale erano capaci di provocare terribili grandinate e ingenti danni ai raccolti. Si riteneva, inoltre, che tali operazioni fossero interessate perché i raccolti così sottratti ai legittimi proprietari venivano venduti ad un popolo di una lontana regione, detta Magonia, che spesso si trovava in carestia. Compiuto l’affare, i Magonesi, essendo capaci di volare, trasportavano l’abbondante bottino per via aerea. In base a tale credenza non era raro che i contadini dopo temporali e grandinate facessero delle battute per la campagna distrutta per scoprire qualche tempestario o qualche Magonese e torturarlo fino alla morte. 

MEDIOEVO ITALIANO: Burcardo di Worms nel tomo inquisitorio "Corrector et Medicus", tentando di sradicare il culto stregonesco ha finito per descrivere una formula tempestaria italica per combattere la siccità e la carenza d’acqua: “Hai fatto quello che certe donne sono solite fare? Quando non piove e ne hanno bisogno molte fanciulle si radunano e scelgono quasi a loro guida una giovinetta vergine. La denudano e la conducono fuori dal villaggio, in un luogo dove vi sia l’erba chiamata giusquiamo. Fanno sradicare quest’erba alla vergine legandola al mignolo del piede destro. Indi le fanciulle, tenendo in mano ciascuna un bastoncello, accompagnano la vergine che si trascina dietro l’erba fino ad un fiume; con questi loro incantesimi, sperano di procurarsi la pioggia. Indi, tenendosi per mano, riconducono la vergine, sempre nuda, dal fiume al villaggio camminando traverso come granchi. Se lo hai fatto o sei stata consenziente digiuna per venti giorni.”

Interessante inoltre è sottolineare come il folklore in diversi paesi tratti delle capacità di creare o generare Mala Tempora: 

SCOZIA: In Scozia le leggende antiche sulle capacità di modifica del tempo atmosferico ricorrono nella figura della la Cailleach ("Vecchia Donna"), anche nota come la Cailleach Bheur:  una strega divina, una divinità creatrice, o anche un antenato divino. La figura della Cailleach è stata ripresa in numerosi personaggi della mitologia irlandese (le Cailleacha), della mitologia scozzese (le Cailleachan) e dell'Isola di Man (la Cailleagh). Le Cailleachan sono note anche come le Streghe delle Tempeste e sono viste come la personificazione degli elementi della natura specialmente nel loro aspetto distruttivo. Si dice che siano particolarmente attive nell'alzare le tempeste di vento primaverili durante il periodo detto A' Chailleach. In Irlanda il primo coltivatore che termina il raccolto del grano ricava dall'ultimo covone un pupazzo detto Carlin o Carline che rappresenta la Cailleach. La figura viene poi gettata di volta in volta nel campo del vicino che non ha ancora finito il raccolto. L'ultimo coltivatore che finisce il raccolto si prende la figura che deve conservare con cura per un anno e sfamare ed ospitare la strega per tutto l'inverno. I coltivatori fanno a gara per evitare di mantenere la Cailleach perché dai suoi favori, o sfavori, deriverà la buona riuscita-la rovina del proprio raccolto. Per placare quindi una situazione metrologica sfavorevole è quindi bene rivolgersi a Cailleach.

AUSTRALIA: Dove la natura desertica del territorio ed il quasi totale isolamento da influenze esterne, ai rappresentanti delle varie tribù sciamaniche fu affidato il compito principale di celebrare i rituali magici. Da essi si attese che grazie alla magia, dai riti sviluppata, la popolazione potesse essere rifornita di cibo e degli elementi essenziali alla sopravvivenza. Gli anziani degli aborigeni australiani diventarono in questo modo maghi pubblici, destinati anche a prendere cura dei magazzini di cibo, generalmente fenditure nelle rocce o buchi nel terreno, nei quali erano conservati anche le pietre ed i bastoni sacri ai quali, si credeva, erano legate le anime dei vivi e dei defunti, pertanto gli anziani dovettero espletare funzioni civili ed usanze tribali, e la loro funzione preminente rivestì un carattere magico e nel contempo sacrale che, gradualmente, assunse il significato di comando, quindi di sovranità sulla collettività. Una delle loro funzioni era, come per i nativi americani, la danza della pioggia. Alcune tribù del nord America, come i Cherokee, effettuavano la danza della pioggia con l'intento duplice di ottenere la caduta della pioggia e per ottenere una sorta di purificazione della terra dagli spiriti maligni. La tradizione vuole infatti che la pioggia contenga gli spiriti dei valorosi combattenti morti in passato durante le battaglie.

ITALIA: I casi di magia popolare o tradizionale sono numerosissimi. Per quanto riguarda la modifica del tempo atmosferico, le preghiere per la pioggia in periodo di siccità acuta sono implorazioni di aiuto e si distinguono sicuramente dalle cerimonie per produrre la pioggia, fondate sulla convinzione che incantesimi e formule adatte possano produrre l'effetto desiderato. Il fatto che ogni regione, ogni provincia ed addirittura i singoli paesi abbiamo pratiche proprie per avvicinarsi a questa ritualità delimita una linea netta tra le varie culture, seppur con costanti elementi in comune. Per utilizzare un esempio concreto i riti tempestari atti ad avvicinare temporali coinvolgevano sempre dell’acqua, tramite l’aspersione, l’assunzione orale o la sua presenza fisica nel rito; spesso erano compiuti con l’impiego di erbe specifiche (come la felce, per fare un esempio) ed eseguiti all’esterno delle mura domestiche.

Riguardante la mera pratica riporto queste due fonti: 


“La magia del tempo atmosferico richiede esperienza nel lavoro con gli elementi , gli elementali e gli spiriti della natura. Questo non vuol dire che si tratta di un tipo di magia difficile, ma che necessità di queste basi. La natura ha la sua rete di protezione che ne regola l’ equilibrio: se la vostra magia crea squilibrio o non è inserita correttamente, i risultati possono non presentarsi o comunque causeranno l’ opposto in seguito alla riuscita.
Uno sguardo al passato
La tradizione popolare ci tramanda diverse tecniche usate in passato dalle streghe di campagna per manipolare o scongiurare il tempo. Vediamone alcune:
  • Durante le giornate ventose si legava una corda per tre volte in aria. Questa veniva usata in futuro per portare il vento nelle giornate calme. Il primo nodo corrispondeva ad una brezza, il secondo ad un vento più forte e il terzo a un vento da tempesta. Queste corde erano di solito usate durante la navigazione.
  • Molti rituali europei per evocare la pioggia diffusi durante l’ antichità e il Medioevo prevedevano l’ uso dell’ Acqua stessa. Ci si radunava presso pozzi, stagni o calderoni colmi di acqua e si compivano rituali su di essa.
  • Si riteneva che alcune erbe possedessero la virtù di sollecitare le nubi della pioggia: alcune sono le foglie di felci, le radici delle mandragore, i fiori di erica, i funghi.
  • Nelle campagne si officiavano cerimonie per soddisfare le divinità agresti e gli spiriti tutelari del luogo. Questo comportava solitamente una offerta di pane, latte e miele.
Consigli Utili.
  • Le entità associate al tempo atmosferico sono solitamente quelle agresti. Ecco alcuni esempi: Thor, Odino, Zeus, Freyr, Bellona.
  • Entrare mentalmente nell’ energia della tempesta attraverso la meditazione.
  • Per allontanare la pioggia, concentratevi sul sole e fissate l’ attenzione su una parte chiara del cielo, quindi unitevi alla pioggia e spiegateli di spostarsi.
  • Stabilite un buon rapporto con gli spiriti della natura del luogo.
  • Astrologicamente la luna è legata alle variazioni del tempo e alla pioggia; il sole porta bel tempo e placa il vento; Marte governa i temporali”.
                                    (http://anticastregoneria.wordpress.com)


“Sin dall’ antichità si attribuisce a maghi, streghe, druidi e sacerdoti il potere di controllare il tempo atmosferico, comandare le tempeste, incatenare il vento, ecc Questa che segue è  un rituale base per attirare la pioggia, comune in molti paesi europei.
Quasi sempre veniva eseguito in riva ad uno stagno o ruscello, si raccoglieva l’ acqua in un calderone e poi la si agitava con dei rametti. Mentre agitavano l’acqua, le streghe invocavano lo spirito della pioggia chiedendo abbondanti piogge per la fertilità dei campi. Successivamente, con i rametti, si mescolava il liquido per nove volte in senso orario e subito dopo per nove volte in senso antiorario. Poi scuotevano l’ acqua ancora e ripetevano il processo per tre volte. Si spruzzava l’ acqua nell’ aria come se stesse effettivamente piovendo. Il rituale veniva ripetuto in sequenze dispari (1-3-7-9-13…). Il rito veniva concluso gettando l’acqua del calderone sulla terra.
Da li a poco si era certi che la pioggia sarebbe giunta abbondante. Se nei giorni successivi la condizione meteorologica desiderata non si presentava, il rito veniva ripetuto ancora, cercando di soddisfare gli spiriti della natura con i giusti tributi.
Questa è la struttura di base dell’ antico rituale, che presente varianti nei diversi paesi, per esempio in alcune tradizioni era richiesto che le fanciulle operanti fossero vergini, o che l’ acqua venisse versata sul corpo di una vergine; i nomi degli spiriti e delle divinità erano differenti a seconda dei costumi del popolo. Il rito poteva presentare l’ aggiunta di ingredienti che avevano il potere di attrarre le nubi ect
Altri metodi tradizionali che aiutano ad attrarre nubi e piogge sono:
  • bruciare l’ erica
  • rompere accidentalmente i funghi
  • bruciare foglie di felci
  • bagnare dei cristalli di rocca ed esporli all’ aria aperta”
                                                                                                                     
                                      (http://anticastregoneria.wordpress.com)

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